Diritto Amministrativo Europeo - Milano, Giuffrè, terza edizione, 2008
/MARIO P. CHITI
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PRESENTAZIONE DELLA TERZA EDIZIONE
Il periodo intercorso dalla precedente edizione è contrassegnato dalla difficile evoluzione dell'Unione europea e dallo sviluppo delle problematiche oggetto del libro, nella normazione, nella giurisprudenza e nella scienza giuridica.
Il cammino dell'integrazione europea è stato rallentato dalle note vicende che hanno portato all'"abbandono'' del Trattato costituzionale ed alla successiva approvazione del Trattato di Lisbona; di cui peraltro, allo stato, è incerta l'entrata in vigore. Quasi per contrappeso, come già avvenuto in passato, ha ripreso lena l'integrazione tramite l'amministrazione ed il suo diritto. La giurisprudenza comunitaria è nuovamente vivace ed originale, tanto su questioni settoriali quanto su temi generali e di principio. Con le debite differenze, l'attuale situazione sembra nuovamente valorizzare il metodo di approccio funzionale ed "amministrativo'' del primo decennio di integrazione europea.
La scienza giuridica sta dando un sostanzioso contributo all'evoluzione ora indicata, con una non casuale "scoperta'' in tutti gli Stati membri dei temi solitamente riassunti con l'espressione diritto amministrativo europeo. Sono ormai diffusi manuali e trattati organici sulla materia, nuove riviste specializzate hanno visto la luce ed innumerevoli sono le monografie e gli studi caratterizzati in senso europeo. Un decennio or sono, nella presentazione della prima edizione di questo volume si dava conto - in riferimento alla situazione dell'epoca - che i temi trattati erano ancora assai controversi; addirittura contestati da una parte non irrilevante degli studiosi. La situazione è oggi del tutto diversa, con legittima soddisfazione di chi a ciò ha contribuito.
L'impianto del libro è, nell'insieme, invariato nell'attesa dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona; da cui discenderanno generali e sostanziose innovazioni, avendo tale Trattato ripreso gran parte delle originali soluzioni del Trattato costituzionale del 2004. Tuttavia, oltre alla necessaria integrazione del testo con le tante questioni sviluppatesi nel recente periodo, si è proseguito con il rafforzamento dell'analisi dei profili del diritto nazionale influenzati dal diritto europeo (ed in taluni casi su questi influenti); a mò di bilanciamento dell'iniziale approccio privilegiato ai temi prettamente europei, all'epoca assai poco noti e studiati. Si è cercato, inoltre, di elaborare le fondamenta del nuovo diritto amministrativo comune che corrisponde all'avvenuta integrazione degli ordinamenti giuridici. Al momento, tale ricostruzione è appena embrionale; ma i molti studi che in tutta Europa vi si stanno dedicando favoriscono un fruttifero sviluppo.
Ho avuto modo di trattare e discutere gli argomenti esaminati nel libro in molte sedi scientifiche europee ed internazionali, verificando ovunque uno straordinario interesse e la presenza di una nuova generazione di studiosi irreversibilmente "europeizzati''. Sono debitore ad essi ed ai Colleghi - tanti da non poter essere ricordati singolarmente - di critiche costruttive e stimoli nuovi.
Gli apparati finali sono dovuti anche in questa edizione a Sebastiano Faro, ricercatore dell'ITTIG del CNR, cui rinnovo la mia gratitudine.
Montopoli Val d'Arno, estate 2008